Ansia …Quando è il caso d’intervenire .

Ansia …Quando è il caso d’intervenire .

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L’ansia 

Capita nella vita quotidiana di trovarsi immersi in un sacco di compiti da svolgere, di non riuscire ad avere un secondo per se stessi. Lo stress eccessivo di tutti i giorni può essere causa di diverse preoccupazioni che possono coinvolgere il nostro stato d’animo.

L’ansia è un’emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche; si manifesta essenzialmente sotto forma di paura. Le persone con disturbi d’ansia percepiscono sensazioni di pericolo imminente che può, nei casi estremi, minare le capacità di agire normalmente nella vita quotidiana. Inoltre, chi ne soffro può non essere in grado di gestire le preoccupazioni, teme il futuro e prova disagio emotivo nei confronti di ciò che potrà capitare. Molti disturbi d’ansia si sviluppano in età infantile e tendono a persistere quando non curati. La maggior parte è più comunemente diffusa nella popolazione femminile.

sintomi fisici dell’ansia più frequenti sono: sudorazione, tremolio, aumento del battito cardiaco vertigini o capogiri vampate di rossore, nausea, cefalea, sensazione di freddo, mani appiccicose, bocca secca, nodo alla gola

La categoria dei disturbi d’ansia racchiude diversi tipi di disturbi:

  • disturbo da ansia generalizzata
  • disturbi fobici
  • disturbo ossessivo-compulsivo
  • disturbo da stress post-traumatico
  • disturbo dell’ansia sociale

 

Se gli stati d’ansia che arrivano a limitare le normali attività quotidiane persistono nel tempo, è bene chiedere aiuto al medico di fiducia o a uno specialista.

 

 

Piede Piatto

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Piede piatto

 

L’allineamento dei piedi pone le basi per l’allineamento di tutto il corpo. Un allineamento difettoso all’interno dei piedi può causare problemi alle ginocchia, ai fianchi o alla schiena.  Una delle condizioni principali di allineamento improprio è conosciuta come piede piatto.

Sono definiti piatti i piedi che presentano un arco plantare mediale più basso della norma o completamente assente.
Chi soffre di questa alterazione anatomica ha piedi la cui parte centrale interna appoggia del tutto, o quasi, al suolo.

 

 

Due tipologie di piede piatto

I piedi piatti possono essere una condizione congenita oppure acquisita.

 

La mancanza della volta plantare è normale nei neonati e nella prima infanzia. In alcuni casi, il bambino non sviluppa mai l’arco plantare, in questo caso si parla di condizione di piede piatto congenita.

Si parla di condizione acquisita quando la volta plantare è stata sviluppata correttamente nell’arco dello sviluppo ma per problemi di usura tende a diventare piatto. L’origine più frequente è una disfunzione del tendine del tibiale posteriore.  Altre volte l’origine è un trauma, un’artrite, un problema vascolare o, semplicemente, un peso corporeo eccessivo.

 

Sintomi e cause

I sintomi più comuni  si notano in particolare nell’area del tallone o dell’arco con  dolore o gonfiore all’interno della caviglia, dolore ai piedi, dolore alla ginocchia e iperpronazione.

 

Ecco alcuni possibili fattori favorenti ai piedi piatti :

  • traumi al piede o alla caviglia
  • patologie neurologiche o neuromuscolari, come per esempio la spina bifida , la paralisi cerebrale o la distrofia muscolare
  • un errore nella formazione delle ossa del piede, durante lo sviluppo uterino
  • l’obesità e il sovrappeso
  • l’artrite reumatoide
  • l’invecchiamento
  • il diabete
  • abitudini posturali errate
  • l’utilizzo di calzature inadeguate
  • uno peso eccessivo durante la gravidanza

 

Trattamento

Solo in rari casi si procede all’intervento chirurgico per correggere l’allineamento del piede. Nella maggior parte dei casi, i sintomi possono essere controllati con plantari personalizzati , progettati per adattarsi ai piedi ripristinando il normale allineamento e la funzione biomeccanica.

Nei: piccole o medie lesioni sulla pelle

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Nei: piccole o medie lesioni sulla pelle

I nevi (comunemente detti nei) sono delle lesioni sulla pelle di colore che varia dal marrone al nero, piatti o in rilievo che compaiono nel corso degli anni. Normalmente sono rotondi oppure ovali e tendono ad aver forma e dimensione uguale con diametro inferiore a 6 mm; all’inizio, sono piccoli e piatti, ma col tempo possono ingrandirsi  o scolorire prendendo il nome di nei displastici “atipici” con dimensioni generalmente superiori  a 6 mm e rappresentano uno dei più importanti fattori di rischio per il melanoma.

In genere sono benigni, tuttavia alcuni possono col tempo trasformarsi in tumori maligni. I fattori genetici, ma anche ambientali, possono essere causa della loro variazione;  l’esposizione più o meno intensa o prolungata al sole e alle radiazioni U.V. artificiali possono indurre la trasformazione di un neo in melanoma.

Il Melanoma Cutaneo è un tumore maligno a elevata mortalità. Può formarsi sulla pelle sana oppure svilupparsi su un neo preesistente. Appare sotto forma di lesione piatta o leggermente in rilievo spesso con bordi irregolari con una escrescenza asimmetrica e variazioni di colore marrone bruno o variegato, che continua ad aumentare di dimensioni nel tempo.

È consigliabile almeno una volta l’anno, soprattutto se si hanno pelle e capelli chiari, lentiggini o numerosi nei, o una familiarità per nei multipli o melanoma, far esaminare al dermatologo la propria cute affinché possa cogliere in fase iniziale eventuali lesioni a rischio.

La visita specialistica

La visita è assolutamente indolore e si avvale, oltre che dell’occhio esperto dello specialista, di uno strumento ottico, il dermatoscopio, che consente di vedere nella profondità delle lesioni. Le lesioni sospette vengono fotografate e sottoposte a controlli successivi più o meno ravvicinati (la cosiddetta mappatura dei nei) o, se necessario, asportate. L’esame periodico delle lesioni pigmentate è fondamentale: infatti il melanoma cutaneo, pur essendo un tumore maligno, se viene diagnosticato precocemente e asportato subito, può essere curato senza conseguenze per la vita del paziente.

È quindi fondamentale una diagnosi precoce, basata sul controllo dermatologico una volta l’anno e sull’autoesame periodico.

 

 

Tiroide…quando è il caso di effettuare un controllo?

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Tiroide

La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla che si trova nel collo, alla base della gola.

La sua funzione principale è la produzione di ormoni vitali, denominati t4 e t3.

È fondamentale per il metabolismo e gioca un ruolo importante nella funzione di molti organi, inclusi il cuore, il cervello, il fegato, i reni e la pelle. Per la salute generale dell’organismo, è essenziale che la tiroide funzioni a dovere. La produzione di ormoni tiroidei può tuttavia subire delle alterazioni e rivelarsi inferiore o superiore alle esigenze dell’organismo.

Da essa dipendono, ad esempio, temperatura e peso corporeo, appetito e umore, stanchezza, pigrizia e sonno, battito cardiaco, funzionamento intestinale e persino il metabolismo del calcio.
La malattia tiroidea può anche portare a un aumento della ghiandola tiroidea nel collo, che può causare sintomi come difficoltà di deglutizione.

Diversi sono i disturbi della tiroide che includono: ipotiroidismo, ipertiroidismo, gozzo, noduli tiroidei, cancro alla tiroide.

Sintomi

I principali sintomi della malattia della tiroide sono :

  • nervosismo e tremore
  • nebulosità mentale e scarsa concentrazione
  • cambiamenti mestruali
  • sensazione di gonfiore
  • aumento della frequenza cardiaca
  • dolori muscolari 
  • aumento di peso
  • aumento dei livelli di colesterolo 
  • intolleranza al calore
  • sensazione di freddo

Pertanto è bene effettuare una visita se si accusano questi sintomi.

 

Ipotiroidismo e ipertiroidismo

I problemi più comuni sono rappresentati dall’ipotiroidismo e dall’ipertiroidismo, che possono causare numerosi cambiamenti ormonali e fisici, coinvolgendo il peso, la pelle, i capelli e il modo di vivere in generale.

L’ipotiroidismo si verifica quando la tiroide lavora a ritmi inferiori rispetto al fabbisogno dell’organismo. Nella maggior parte dei casi provoca aumento del peso, rallentamento generale del metabolismo, fenomeni di stanchezza cronica e possibili reazioni anemiche, sonnolenza e stitichezza.

Invece, l’ipertiroidismo si verifica quando la tiroide produce in eccesso ormoni portando la stessa ghiandola a ingrossarsi e causando un rapido quanto pericoloso calo di peso malgrado il sensibile aumento dell’appetito, tachicardia, ipertensione e nervosismo

Ne soffrono soprattutto le donne tra i 20 e i 40 anni, ma può insorgere a qualsiasi età.

Ciclo Mestruale. QUELLO CHE DEVI SAPERE !

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Ciclo  mestruale. Quali le cause di un eventuale irregolarità e quando è il caso di preoccuparsi ?

Un ciclo si definisce normale se arriva ogni 28-30 giorni, con un range che va dai 21 ai 35 giorni

e nel momento in cui raggiunge una sua regolarità, tende a conservare la stessa ritmicità .

Ogni donna ha il proprio ritmo mestruale, con una variabilità assolutamente normale.

Le mestruazioni possono essere puntuali o un poco irregolari e la quantità scarsa o abbondante.

Possono essere dolorose o no, durare pochi giorni o di più, e rientrare ancora nella normalità.

Quando il ciclo si definisce irregolare ? e  quali possono essere le cause di un ciclo irregolare?

Il ciclo si può definire irregolare quando inizia a saltare per uno o più mesi, oppure quando si presenta più volte nell’arco dello stesso mese (polimenorrea).

Anche lo stile di vita della donna, non è da sottovalutare in quanto variazioni di peso, disturbi alimentari, eccessiva  attività fisica, magrezza eccessiva, carenza di sonno, presenza di stress incidono sulla regolarità mestruale, interferendo con il fenomeno dell’ovulazione. Se, nonostante tutto, il ciclo mestruale resta irregolare, è il caso di fare accertamenti per capirne la causa.

Le cause possono essere diverse, tra cui:

Fibromi uterini: Sono tumori benigni dell’utero che possono essere la causa di mestruazioni dolorose e sanguinamenti tra un ciclo e l’altro.

Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): Si tratta di un disturbo ormonale piuttosto comune e spesso passeggero che può causare piccole cisti ovariche e periodi irregolari. Quando è importante necessita di cure.

Insufficienza ovarica precoce: Si tratta della perdita della normale funzione ovarica prima dei 40 anni. Nelle donne con insufficienza ovarica prematura (insufficienza ovarica primaria) possono verificarsi cicli irregolari o infrequenti per anni.

Gravidanza o allattamento: Se la mestruazione ritarda, può essere un segnale precoce di una gravidanza. In genere, l’allattamento al seno ritarda il ritorno delle mestruazioni dopo la gravidanza.

Malattia infiammatoria pelvica (PID):Questa infezione degli organi riproduttivi può causare sanguinamento mestruale irre golare.

Menopausa e peri-menopausa l’età media di menopausa è 52 anni, chi prima chi dopo nel periodo di passaggio può avere dei disturbi del ciclo o periodi di amenorrea.

E’ importante quindi effettuare  un’ecografia dell’apparato genitale per escludere la presenza  di tutto ciò in modo da poter intervenire

Il ciclo mestruale può essere uno degli indicatori della salute di una donna. E’ quindi utile prendere nota degli eventi mensili e riconoscere le irregolarità. Se non sai quando è cominciata la tua ultima mestruazione e quanto è durata, è meglio che cominci a seguire i tuoi cicli mestruali. Il ciclo mestruale, si conta dal primo giorno della mestruazione fino al primo giorno del ciclo successivo In questo modo puoi capire cosa è normale per te e cosa non lo è.

 

Onicomicosi .

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Onicomicosi

 

L’onicomicosi, o micosi, è un problema molto diffuso che riguarda principalmente le unghie del piede ed è causata da parassiti che proliferano in aree umide. Può coinvolgere qualsiasi componente dell’unità ungueale, compresa la matrice, il letto o la piastra.

 

L’onicomicosi può causare dolore, disagio e deturpazione e può produrre o

genera un’alterazione dello stato dell’unghia. In primis a livello estetico con una variazione del colore, della grana e dello spessore dell’unghia e che, se trascurata, può portare alla caduta dell’unghia stessa.

 

Può presentarsi in diversi modi:

Onicomicosi laterale:Una striscia opaca bianca o gialla appare su un lato dell’unghia.

Ipercheratosi subunguale: Deformità dell’unghia caratterizzata dalla cheratinizzazione del letto ungueale e/o dell’iponichio.

Onicolisi distale: La fine del chiodo si alza, il margine libero spesso si sgretola.

Onicomicosi bianca superficiale: Sulla parte superiore della lamina ungueale appaiono chiazze e buche bianche.

Onicomicosi prossimale: Le macchie gialle appaiono nella mezzaluna .

Onicoma o dermatofitoma: Un’area spessa localizzata di infezione nella lamina ungueale.

 

Quando e perché si corre il rischio di sviluppare un’infezione onicomicosi?

Il rischio aumenta con l’età, perché invecchiando il processo di crescita è molto più lento. Anche i soggetti affetti da diabete, psoriasi o sistema immunitario indebolito hanno maggiori possibilità di poter sviluppare un’infezione.

 

Come prevenire l’onicomicosi?

Per preservare il benessere delle nostre unghie bastano pochi sani principi:

  • non camminare a piedi scalzi in luoghi pubblici (piscine, camere d’albergo)
  • lavare e disinfettare dopo ogni uso gli strumenti utilizzati per la manicure e la pedicure
  • non condividere calze e scarpe con altre persone
  • tenere le unghie curate e corte effettuando un taglio retto per evitare la formazione di unghia incarnita.

 

E’ bene che l’onicomicosi vada sempre curata per scongiurare il rischio di complicazioni, le cure sono lunghe e l’infezione è improbabile che guarisca da sola, e potrebbe essere causa di peggioramenti estetici e sintomatici.

Il trattamento di onicomicosi comprende la rimozione chimica o chirurgica del chiodo infetto.

Nel caso di pazienti soggetti a rischio (diabete, trapiantati, sieropositivi …) è preferibile procedere alla terapia, per evitare di incorrere in pericolose complicazioni (ad esempio sovrainfezioni batteriche, infezioni sistemiche).

Stanco di portare gli occhiali sempre con te?

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La CHIRURGIA REFRATTIVA è la soluzione

Miopia, astigmatismo e ipermetropia sono disturbi visivi che possono essere eliminati con lintervento di chirurgia refrattiva.

La chirurgia refrattiva è un intervento chirurgico utilizzato per migliorare lo stato refrattivo dell’occhio per ridurre o eliminare la dipendenza da occhiali o lenti a contatto. Vi sono diversi tipi di intervento, quello più comune utilizza il laser ad eccimeri per rimodellare la curvatura della cornea.

Prima di sottoporre il paziente a un intervento di chirurgia refrattiva è necessaria una valutazione pre-operatoria che determini l’idoneità del paziente; vengono infatti effettuate visite oculistiche approfondite seguite con esami diagnostici specifici.

In base alle caratteristiche dellocchio, all’età e alla tipologia del difetto visivo da correggere vi sono diverse tecniche dintervento, la LASIK o la PRK.

Un fattore fondamentale prima di procedere allintervento è quello di verificare la stabilità del difetto visivo, l’età migliore è dai 21 anni in poi ed è sconsigliato per i soggetti troppo giovani nei quali il globo oculare è ancora in evoluzione e in crescita.

Anche per le persone con determinate patologie oculari che coinvolgono cornea o retina, donne in gravidanza o pazienti che hanno condizioni mediche come glaucoma,malattia vascolare incontrollata o malattia autoimmune è sconsigliato di sottoporsi allintervento.

La chirurgia refrattiva offre la possibilità di eliminare la dipendenza dagli occhiali riscoprire il piacere di praticare le attività che si amano senza dover indossare occhiali da vista o lenti a contatto.

Palpitazioni… Cuore in gola ?

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Cuore in gola … Tachicardia?

Molto spesso capita di avere delle palpitazioni come se il cuore stesse battendo troppo forte o troppo velocemente, saltando un battito o svolazzando. Potresti notare palpitazioni cardiache al petto, alla gola o al collo.

Si tratta di tachicardia, un disturbo molto comune del ritmo cardiaco, in cui il cuore batte più velocemente del normale e cause le ben note palpitazioni.

 

Quando può aumentare il nostro battito cardiaco?

La frequenza cardiaca può aumentare durante l’esercizio fisico, momenti di stress, traumi o malattia (tachicardia sinusale). Altra causa che può portare a un aumento delle palpitazioni sono i farmaci utili per curare tosse e raffreddore o gli antiasmatici, che contengono ingredienti stimolanti come la pseudoefedrina.

 

Vi sono diverse tipologie di tachicardia:

o Sinusale: quando la frequenza cardiaca supera i 100 battiti al minuto e può presentarsi per motivi diversi sia in neonati che in bambini e adulti (cambiamento emotivo, sforzo fisico, febbre)

o Parossistica: quando la frequenza cardiaca ha 140-220 battiti al minuto. Può durare pochi minuti o qualche ora. Si possono avvertire dolore al petto e senso di costrizione toracica, vertigini, stordimento e annebbiamento della vista.

o Ventricolare: quando la frequenza può raggiungere picchi di 200 battiti al minuto. Si possono avere sintomi come respirazione difficoltosa, fiato corto, ansia, possibili vertigini, abbassamento della pressione.

 

Come possiamo evitare le palpitazioni?

 

o Cerca di  ridurre i tuoi livelli di stress. Lo stress è una delle cause più comuni delle palpitazioni cardiache. Quando inizi a sentire palpitazioni, prendi provvedimenti per rilassarti. Metodi come la respirazione profonda possono aiutarti a rilassarti. Altre strategie di riduzione dello stress, come la  meditazione o lo yoga,  possono aiutare a ridurre la sensazione di ansia.

o Evita la caffeina, l’alcol e la nicotina, fattori che possono scatenare le palpitazioni.

 

Le palpitazioni possono sorgere anche in seguito ad un problema di salute, possono essere avviso di ipertiroidismo (iperattività della ghiandola tiroidea) o di altre malattie. Se le palpitazioni sono persistenti è consigliabile rivolgersi al medico.

OCCHIO PIGRO ? Come capire se i bambini sono affetti ?

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OCCHIO PIGRO ?

Come capire se i bambini sono affetti ?

L’occhio pigro generalmente indica che

l’occhio è affetto da ambliopia, ossia una perdita efficace della vista.

L’ambliopia è un problema di sviluppo che interessa la comunicazione tra occhio e cervello.

Questo accade quando il cervello, non riconosce pienamente le immagini viste dall’occhio ambliope. Ciò colpisce comunemente un occhio, ma può manifestarsi con una riduzione della vista in entrambi gli occhiÈ presente nel 2-4% della popolazione e colpisce circa il 4-5% dei bambini nei primi anni di vita. 

I sintomi più comuni dell’occhio pigro sono lo spostamento e il disallineamento degli occhi.

Un occhio pigro può però causare gravi problemi visivi:

  • Strabismo : accade quando i muscoli non sono in grado di allineare correttamente gli occhi; l’occhio più debole guarda verso l’interno, verso l’esterno, verso l’alto o verso il basso, mentre l’altro guarda verso l’avanti.
  • Errori di rifrazione: l’occhio non focalizza bene la luce; gli errori di rifrazione includono miopia  ipermetropia  e astigmatismo.
  • Cataratta infantile  : macchie torbide che si sviluppano o nella lente, che si trova dietro l’iride (la parte colorata dell’occhio) o nella pupilla.

 

Non sempre si riesce a capire se nostro figlio soffra di occhio pigro, ecco perché è fondamentale che il bambino venga sottoposto ad un test oculare  nei primi mesi di vita  e poi all’età di 2-3 anni e a 6-7 anni, poiché problemi come lo strabismo e gli errori di rifrazione possono non svilupparsi nei primi anni.

 

Nella maggior parte dei casi, gli oftalmologi bloccano l’occhio più forte per costringere il cervello a riconoscere l’immagine creata dall’occhio ambliope. Questo procedimento è eseguito applicando un cerotto o gocce oculari che offuscano temporaneamente la vista.

Prima s’inizia il trattamento di un occhio pigro, maggiori sono le probabilità di successo.

Ogni volta che  noti  problemi  agli occhi o alla vista, consulta il tuo oculista il  prima possibile.

 

 

Ricorda :

L’occhio pigro si manifesta con:

  • -Difficoltà di visione.
  • -Movimenti involontari dell’occhio.
  • -Ridotta sensibilità al contrasto e al movimento.
  • -Scarsa percezione della profondità.

 

INFO:331-1446151    INFO@CASALUTE.IT    WWW.CASALUTE.IT

SOFFRI DI DISTURBI DEL SONNO ?

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SOFFRI DI DISTURBI DEL SONNO?

 

Un tassello fondamentale della nostra vita è costituito dal sonno.

Dormire poco o male può avere ripercussioni sulla qualità di vita. La stanchezza, sia fisica che mentale, dovuta a una nottata di mancato riposo riduce l’attenzione a scuola e a lavoro e aumenta il rischio di incidenti. Un riposo insufficiente, che si protrae per più giorni incide sull’umore, sulla capacità di reagire allo stress e sulla possibilità del corpo di difendersi dalle malattie. Anche il nervosismo, che si aggiunge alla stanchezza, può compromettere la qualità delle relazioni familiari e sociali. Per tutte queste ragioni, anche quando si presenta in modo occasionale, un disturbo del sonno non dovrebbe mai essere trascurato.

Ti è mai capitato di… ?

   Di non riuscire a chiudere occhio ?

Di svegliarsi troppo presto al mattino?

  Di aver dormito ma non sentirsi riposato?

Questi disturbi possono essere causa di INSONNIA.

 

 

L’insonnia spesso costituisce un campanello d’allarme che segnala l’insorgere di altre malattie fisiche o mentali.

Talvolta l’insorgenza del disturbo del sonno può essere facilitato dai sintomi tipici della malattia (dolore, difficoltà respiratorie, agitazione, prurito ecc.), mentre in altri è l’alterazione patologica chiave a interferire con il ritmo sonno-veglia.Tra le malattie più frequenti tipiche d’insonnia di questo tipo ci sono soprattutto patologie neurologiche (come la malattia di Parkinson e la malattia di alzheimer ), le malattie della tiroide, le sindromi ansioso-depressive, il diabete, patologie respiratorie acute e croniche, le allergie ecc.

Di seguito elenchiamo alcuni dei principali disturbi del sonno:

– Apnea notturna  (sospensione del respiro per diversi secondi)

– Sindrome delle gambe senza riposo (disturbo che provoca un bisogno urgente ed incontenibile di muovere le gambe durante la notte).

– Paralisi del sonno (disturbo del sonno in cui, nel momento del risveglio o poco prima dell’addormentamento, insorge una vera e propria incapacità temporanea di muoversi e parlare)

– Incubi notturni (svegliarsi all’improvviso terrorizzati)

– Sonnambulismo (camminare o svolgere altre attività mentre si dorme)

– Narcolessia (eccessiva sonnolenza diurna).

Per evitare di trascurare la malattia è importante non limitarsi a sopportare ripetute notti insonni ma cercare di approfondire la situazione con l’aiuto del medico qualora i disturbi possano prolungarsi per più di 3 mesi.

Ecco alcune regole di vita che possono aiutare a contrastare L’INSONNIA.

  • andare a letto e svegliarsi ogni giorno più o meno alla stessa ora;
  • evitare pisolini pomeridiani e di addormentarsi davanti alla televisione la sera;
  • evitare di restare connessi “on line” o di usare dispositivi elettronici fino a tarda ora;.
  • non assumere quantità eccessive di caffeina durante il giorno ed evitarla nelle ore serali;
  • consumare alcolici con moderazione e preferibilmente evitarli nelle ore serali;
  • cercare di non fumare prima di andare a dormire (o al risveglio) e, in ogni caso, evitare di farlo in camera da letto.

 

 

 

Info :331-1446151 INFO@CASALUTE.IT WWW.CASALUTE.IT

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