Meno concentrazione e creatività con internet

Le nuove tecnologie digitali trasformano il nostro modo di analizzare le cose e i meccanismi dell’apprendimento. L’uso eccessivo e spropositato di internet può portare all’indebolimento delle qualità intellettive: attenzione, memorizzazione e capacità di approfondimento.

Senza poterne più farne a meno, pc, cellulari e tablet sono diventati come un “hard disk” esterno in cui depositare ogni informazione. Con l’avvento delle memorie esterne, infatti, sta mutando il modo di ricordare. Alcuni dati sono stati messi fuori dalla memoria per esempio indirizzi, informazioni, numeri di telefono o anche date storiche sono disponibili in ogni momento, quindi è inutile memorizzarli. Questo cambia e permette di riorganizzare il modo di pensare. Grazie, poi, alla disponibilità di internet sugli smartphone il meccanismo si è allargato ad ogni forma di sapere.

Dubbi e problemi sono affidati istantaneamente al web e, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Memory, questo ci porta ad abbandonare il pensiero riflessivo per un processo cognitivo più rapido ma fatto di apprendimento più superficiale con sempre meno senso critico e in cui spesso si dimenticano quasi subito le nozioni apprese.  Si è spinti a cercare su Internet le nozioni apprese e archiviate nella memoria profonda e il rischio è la perdita della memoria a lungo termine. Inoltre, secondo questa ricerca, passando dalla carta allo schermo si perde la capacità di concentrazione, diminuisce la creatività perché aumentano i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e aumenta di 2,5 volte la possibilità di depressione.

Tutto questo non vuol dire che l’uso di internet sia un male per il cervello. È importante un uso intelligente cercando di capire fin dove siamo noi a organizzare e valutare le informazioni e non qualcun altro di esterno.

 

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