Le nostre nonne lo chiamavano “cipolla”, e davvero un alluce valgo può far piangere dal dolore, soprattutto quando si cammina. L’alluce valgo (foto 1) è una deformazione che assume il piede. Non mantiene più il suo asse naturale e crea un angolo, non solo esteticamente poco gradevole, ma soprattutto, dal punto di vista biomeccanico funzionale, conduce a una serie di conseguenze a catena che si ripercuotono sui metatarsi, creando dolore e zoppia.

f1

Alluce valgo (foto 1).

Il motivo per cui si instaura questa deformità non è noto ma si conosce il meccanismo per cui si aggrava. Si instaura un meccanismo a corda d’arco, ovvero uno squilibrio di forze, favorito da una predisposizione congenita alla lassità dei legamenti e dei muscoli flessori dell’alluce e della volta plantare facilitando, a lungo andare, l’insorgere di altre patologie, come borsiti, dita a martello e metatarsalgie. Al primo posto tra i fattori predisponenti in questa patologia si ha l’ereditarietà (nonne, mamme o zie che già lo hanno avuto) e il sesso, è molto più frequente nelle donne con una incidenza di 3 a 1. Altri fattori predisponenti possono essere patologie strutturali come il piede piatto, patologie reumatiche come l’artrite reumatoide e calzature incongrue.
Spesso l’alluce valgo è la conseguenza di abitudini sbagliate, come scarpe che costringono i piedi in posizioni innaturali (una punta molto stretta induce il piede a una chiusura laterale che porta alla formazione dell’alluce valgo). Si può cercare di prevenire indossando scarpe idonee, e quindi una calzatura con punta adeguata alla forma del proprio piede, larga e morbida. L’alluce valgo, con l’andare del tempo, tende ad avere un peggioramento, proverà a posizionarsi sopra le altre dita in maniera fastidiosa. Inoltre si osserverà un’articolazione sempre più rigida fino a provocare l’insorgere di un quadro artrosico e una forte sofferenza delle ossa sesamoidi che, a causa della rigidità dell’alluce, porterà a una deambulazione estremamente difficoltosa. In queste circostanze il Podologo può intervenire attraverso i mezzi conservativi che ha a disposizione. L’ortesi digitali protettive (foto 2) realizzate su misura, grazie a cui, le forze compressive della calzatura, non danno dolore.

f2

Protezione per alluce valgo (foto 2)

Spesso il dolore è il motivo per cui ci si opera. In caso di infiammazione dell’esostosi, si può realizzare un bendaggio funzionale con il cerotto Tape o Kinesio (foto 3).

f3

Applicazione kinesio taping per alluce valgo (foto 3)

È possibile ristabilire la corretta posizione dell’alluce anche mediante l’utilizzo di ortesi plantari (foto 4), eliminando il dolore e modificando il modo di camminare senza necessità di un intervento chirurgico

f4

Realizzazione di ortesi plantari alluce valgo (figura 4)

Nel caso in cui la soglia del dolore venga compromessa da questa insidiosa patologia e le terapie podologiche non riescono a garantire una qualità di vita soddisfacente, si può ricorrere all’intervento chirurgico con una tecnica innovativa chiamata Percutanea Mininvasiva (foto 5).

f5

Chirurgia percutanea mininvasiva alluce valgo (foto 5)

L’intervento consiste nell’effettuare un’osteotomia correttiva sulla prima falange, eseguendo un forellino cutaneo sul dorso del dito, in modo da permettere il riallineamento del primo raggio. Infine si pratica un bendaggio che permette al paziente di deambulare immediatamente con un’apposita calzatura post-operatoria, riducendo le complicanze e accorciando il processo di guarigione. Oggi, grazie ai progressi fatti negli ultimi anni, l’intervento di correzione dell’alluce valgo non è più doloroso e vanta tempi di recupero molto rapidi. Stop, dunque, alle incisioni cutanee, alla correzione tramite viti, fili di Kirschner e all’immobilizzazione prolungata.

Dott.ssa Ilenia Strano
Podologa

I commenti sono chiusi.

E tu sapevi che…

Cosa vuoi cercare?

giugno 2016
L M M G V S D
« Apr   Ago »
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
27282930  

Categorie